Camusso a congresso sindacato indiano Sewa, ancora lunga la strada per le pari opportunità

Posted on 11 febbraio 2013 by Amministratore

Il Segretario Generale della CGIL ha ricordato come il meeting che si tiene in questi giorni in India nello Stato del Gujarat “è la conclusione formale di un progetto di cooperazione congiunta, durato tre anni, tra le nostre due organizzazioni, con l’obiettivo di assicurare un lavoro dignitoso a tutti, fondamentale aspirazione del movimento sindacale”
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05/02/2013 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter

“Negli ultimi decenni sono stati compiuti passi importanti, le donne hanno maggiore potere”, ma questa “è solo una rappresentazione molto parziale delle condizioni lavorative femminili: se guardiamo il quadro completo vediamo che è fatto di ombre piuttosto che di luci. La situazione reale mostra che il cammino da percorrere è ancora lungo”. Con queste parole il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha aperto il suo intervento al congresso di Sewa (il sindacato indiano ‘Self Employed Women Association’) che si tiene in questi giorni in India nello Stato del Gujarat. Sewa organizza dal 1972 le donne provenienti dai settori dell’economia cosiddetta informale, che in India si stima comprenda il 94% della forza lavoro femminile. Un sindacato, fa sapere la CGIL, che rappresenta un’esperienza interessante e molto speciale nel suo genere sia per la composizione della sua rappresentanza esclusivamente al femminile che per la struttura organizzativa molto articolata. Per queste ragioni e per il successo della sua crescita (oggi conta 1.350.000 iscritte) è oggetto di studio in molte parti del mondo, sia industrializzato che non. La presenza del Segretario Generale CGIL al congresso di Sewa deriva, come ha spiegato nel suo intervento, non solo dal fatto che questo sindacato indiano “rappresenta, organizza e dà una voce collettiva alle donne, con particolare cura ed attenzione per le più vulnerabili ed emarginate”; ma anche perché “questo meeting è la conclusione formale di un progetto di cooperazione congiunta, durato tre anni, tra le nostre due organizzazioni, con l’obiettivo di assicurare un lavoro dignitoso a tutti, fondamentale aspirazione del movimento sindacale”.

Proprio su questo tema Camusso ha centrato il suo intervento: “Restano grandi differenze tra i sessi nel mondo del lavoro, nel quale le donne e soprattutto le giovani donne rappresentano uno dei segmenti più vulnerabili. E c’è ancora molta strada da fare per ottenere pari opportunità per le ragazze e le giovani donne nella società mondiale e superare le ineguaglianze di genere”. Un lavoro che sconta alcuni pregiudizi. “A volte – ha sottolineato – la gente non capisce perché le organizzazioni sindacali siano per loro importanti o quale ruolo svolgano. Ciò accade soprattutto in situazioni in cui si negano diritti umani fondamentali, uno dei quali è proprio la libertà di associazione.  Organizzare le giovani donne è la ‘conditio sine qua non’ per la realizzazione dell’agenda per il lavoro dignitoso”.

Susanna Camusso ha poi ricordato “un importante campagna nazionale lanciata dalla CGIL sulla violenza contro le donne”, riassunta negli striscioni che campeggiano sulla sede di corso d’Italia e sulle altre 134 sedi in tutta Italia con su scritto: ‘La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti’. Proprio su questo stesso tema, Camusso ha concluso: Nelle scorse settimane ci siamo sentiti molto orgogliosi e solidali con il popolo indiano, che è stato capace di rompere il muro di silenzio esistente intorno alla violenza sulle donne. La reazione popolare indiana ci ha confermato che questa lotta non ha né frontiere geografiche, né distinzioni di condizione sociale o di religione, ma che si tratta di una lotta culturale, correlata ai principi universali del rispetto della dignità umana e, quindi, al significato dell’identità individuale, che è parte di tutti noi in quanto esseri umani”.