India Gujarat: seminario sul Decent Work con le donne di Sewa

Posted on 17 ottobre 2012 by Amministratore

Nel quadro della cooperazione tra la CGIL e l’organizzazione sindacale indiana SEWA (Self Employed Women Association), si è tenuto un seminario di cinque giorni sul “Decent Work”  ad Ahmedabad, capitale del Gujarat, dal 29 settembre al 4 ottobre 2012.

L’iniziativa ha costituito una delle attività previste da un corposo progetto triennale (che si concluderà ad aprile 2013), finanziato a Prosvil dal Ministero degli Affari Esteri, dal titolo “Rafforzamento della leadership di base ed empowerment delle donne per promuoverne i diritti nello Stato del Gujarat, in India”. Questo progetto è finalizzato alla promozione dei diritti delle donne del Gujarat, mediante il potenziamento degli strumenti di comunicazione e di formazione a diversi livelli. Tra le principali attività sono previsti degli interventi formativi per 12.000 militanti di base e dirigenti, per un approfondimento del programma dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sul decent work.

SEWA, costituitasi nel 1972, organizza soprattutto delle donne provenienti dai settori dell’economia informale, che svolgono una varietà di attività, dalle confezioni ai ricami alla produzione di beedis (sigarette locali)  e molto altro ancora. In India si stima che il 94% della forza lavoro femminile sia nell’informale.

SEWA rappresenta un’esperienza interessante e molto speciale nel suo genere sia per la composizione della sua rappresentanza esclusivamente al femminile che per la struttura organizzativa molto articolata (dispone di cooperative, di una banca che facilita il microcredito alle donne sprovviste di mezzi e di una serie di servizi distribuiti capillarmente sul territorio per l’accesso ai beni essenziali). Per queste ragioni e per il successo della sua crescita – oggi conta 1.350.000 iscritte – è oggetto di studio in molte parti del mondo, sia industrializzato che non, e attira l’attenzione di parecchi visitatori interessati a conoscerne il modello. Il Gujarat ha una storia importante, fatta di cultura gandhiana e sindacale: è lo Stato di Gandhi, dove il Mahatma visse al ritorno dal Sudafrica e da dove fece partire la marcia del sale; è anche la regione dove nei secoli scorsi si sviluppò una fiorente produzione di ricami, tessuti e confezioni che ne fecero uno dei più rilevanti centri di raffinata esportazione tessile del mondo. Su questo retroterra, SEWA lancia la propria missione per il riscatto delle lavoratrici più emarginate. Grazie alle azioni che ha messo in campo, nel Gujarat è stata approvata una legge per le lavoratrici a domicilio nel 1975 e successivamente è stato istituito un tavolo di concertazione presso il Governo. SEWA oggi chiede l’approvazione di una legge analoga negli altri Stati.

I bisogni specifici, cui il progetto vuole rispondere, sono quelli conoscitivi, formativi e informativi: nel 1991 è stata costituita l’Academy, che è l’area su cui poggia l’implementazione del progetto di Prosvil e che ha una enorme potenzialità in termini di crescita, perchè la lotta contro l’analfabetismo e l’obiettivo dell’educazione sono riconosciuti da SEWA come elementi prioritari di avanzamento per la propria base.

Durante questi anni di svolgimento del progetto Prosvil, SEWA ha messo a punto un dettagliato programma sull’attuazione dell’obiettivo del decent work, con tre precipue finalità: coinvolgere il maggior numero di lavoratrici;  sostenere la piena occupazione; riconoscere la piena autonomia economica e decisionale delle donne. Quattro i canali individuati per realizzare queste finalità, attraverso una fitta rete di servizi per le iscritte: l’organizzazione sindacale e la contrattazione, la formazione professionale, il rafforzamento dei meccanismi di sicurezza sociale (salute, assistenza per bambini, assicurazione sociale, inclusa la casa), il sostegno all’accesso ai finanziamenti bancari.

La discussione che ha animato vivacemente le sessioni delle giornate seminariali si è caratterizzata per aver posto le questioni di genere e la formalizzazione o comunque la tutela del lavoro informale al cuore della realizzazione del decent work.

Il programma ha avuto una struttura articolata con comunicazioni di diverso taglio. Esperte/i hanno proposto delle comunicazioni su dei temi specifici, a cui è sempre seguito un approfondito dibattito su: la tutela dei diritti umani in relazione alle politiche di genere; la Raccomandazione OIL sul Social Protection Floor; la Dichiarazione OIL sui principi e diritti fondamentali al lavoro; l’impatto della globalizzazione sulla vita quotidiana delle lavoratrici a domicilio; i cambiamenti intergenerazionali nella composizione delle iscritte di SEWA; le trasformazioni negli stili di vita e nell’ambiente di lavoro grazie ai miglioramenti apportati dall’azione di SEWA nelle zone  più disagiate; i bisogni in termini di istruzione dei contadini per comprendere gli effetti del cambiamento climatico nella prospettiva del decent work; le cooperative SEWA sull’assistenza per le esigenze abitative; gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio; le modalità di comunicazione a favore del decent work e delle lavoratrici dell’economia informale; la tutela della salute e la sicurezza sociale nel Gujarat.

Noi abbiamo gestito molte sessioni, esponendo delle relazioni o animando il dibattito in plenaria e nei gruppi. Sono state inoltre presentati dei contributi da Shanta Koshti, Segretaria di SEWA; Namrata Bali, Direttrice dell’Accademia di SEWA; Tine Staermose, Direttrice dell’ILO; Soma Parthasarthy, ricercatrice esperta di politiche di genere e sviluppo; Rahima Sheikh, dirigente SEWA; rappresentanti della cooperativa video SEWA; Bijal Bhatt, esperta politiche dell’abitazione di SEWA; K.G. Mehta, esperto in questioni dell’agricoltura; Labhu Thakkar e Bharti Parmar, delle cooperative SEWA per la casa;  Lina Patel, curatrice della Newsletter di SEWA e Neelam Krishchan, del dipartimento per la sicurezza sociale di SEWA.

Nel corso di un incontro che abbiamo avuto con la direttrice di SEWA Academy, Namrata Bali, dopo una sommaria valutazione sulle fasi concluse del progetto, si è concordata l’opportunità di continuare un partenariato tra la CGIL e SEWA anche dopo aprile 2013, magari con il coinvolgimento delle strutture di categoria interessate.